C'è qualcosa di ineluttabile e triste nella morte.
Ogni giorno qualcuno muore.Ogni ora.Ogni secondo.
Terremoti,guerre varie...
Terremoti,guerre varie...
Ma la cosa che fa ancora più male è quando muore chi è giovane,per malattia o per un incidente,vedi oggi il Sic o l'altro ieri l'attore Damiano Russo.
Un senso di impotenza,di rabbia profonda è questo che si prova.
Credo che chiunque abbia avuto il dispiacere di sapere della morte di un conoscente,di un amico,in qualche stupido incidente o peggio.
Ci si appella al destino come se tutto fosse già scritto e preordinato,o alla volontà divina come se qualche dio davvero buono volesse strappare proprio i fiori più giovani.
Sarò fatalista io...ma spesso è solo il caso.
Sarò fatalista io...ma spesso è solo il caso.
Siamo come foglie in balia del vento,piccoli rametti ai lati di un fiume pronti a essere portati via dalla corrente.
Proprio per questo dobbiamo essere attaccati alla vita come non mai.
La vita senza la morte probabilmente non avrebbe alcun senso.
E' un equilibrio così sottile,che si spezza così facilmente.Ma dà valore,un valore inestimabile a tutto quello che facciamo.
Non sprechiamo il nostro tempo in cose inutili.
Non smettiamo mai per un attimo di dimostrare affetto a chi amiamo.
Quando meno ce l'aspettiamo potrebbe arrivare un brutto colpo di vento e la nostra foglia volerebbe via.
Facciamo in modo che il nostro albero abbia prodotto fiori e frutti.
E' l'unico modo per vivere davvero e non morire mai.
Ricordarsi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia
mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte
le cose – tutte le aspettative di eternità, tutto l’orgoglio, tutti i
timori di essere imbarazzati o di fallire – semplicemente svaniscono di
fronte all’idea della morte, lasciando solo quello che c’è di realmente
importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io
conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che avete
qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il
vostro cuore.
Steve Jobs
Steve Jobs
Allora Almitra parlò dicendo: Ora vorremmo chiederti della Morte.
E lui disse:
Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.
Kahlil Gibran
E lui disse:
Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.
Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell'eternità.
La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l'impronta regale?
E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?
Che cos'è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
E che cos'è emettere l'estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.
Kahlil Gibran
ps:scusate l'attimo introspettivo,ma oggi ho pensato davvero davvero troppo...prossimamente tornerò la burlona di sempre...
ci piace quando fai la burlona, ma a volte davvero non si può. Io sono rimasta davvero male per Damiano, con la mia teledipendenza avevo seguito varie fiction dove recitava e mi ispirava simpatia. Un pò il classico bravo ragazzo un pò brutto anatroccolo ma che riesce a conquistarti. poveraccio. e poveraccio simoncelli. troppo giovani, davvero.
RispondiEliminala morte purtroppo fa parte della vita...
RispondiEliminamorte e vita sono facce della stessa medaglia...però quando la moneta gira lanciata finisce troppo presto sulla faccia della morte...bè brividi davvero...
RispondiEliminaciao Maruzza
RispondiEliminal'avevo perso questo post... molto bello!
mi ha fatta riflettere... e un po' mi ha rattristata forse perché ho pensato alle persone che la morte mi ha portato via... ma fa parte della vita... ci si deve abituare a tutto .. anche a soffrire...
stupenda la canzone che hai scelto!
ti abbraccio
eh lo so...la canzone ci stava precisa precisa...
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