Ed ecco un'altra fotuccia tratta dall'infinito album spagnolo...da notare la signora a destra che non si spostava...uno stress...però da un non sò che alla foto...
Prossimamente le puntate conclusive del racconto del viaggio,il tempo di mettermi a scrivere...ciao!
venerdì 31 ottobre 2008
Vetrata colorata del salone di Casa Batllò
giovedì 30 ottobre 2008
Mira!Mira!L'arrivo a Valencia
mercoledì 29 ottobre 2008
La mia faccia di pietra su Focus!
Dopo + di un anno la mia foto è stata pubblicata su Focus di Novembre2008!Gioia e Giubilo!!!!
Per la precisione la trovate a pag 119, tra le foto dei lettori "Facce di pietra".
Ciaooo
lunedì 20 ottobre 2008
sabato 18 ottobre 2008
Mumble mumble, che ci è rimasto da vedere?
venerdì 17 ottobre 2008
Non è vero,ma ci credo...anzi no
Venerdì 17.
E visto che sono una persona seria,matura (non sghignazzate troppo per favore) ma soprattutto non supestiziosa, voglio dimostrare in questo post che questo è solo un giorno come un altro. Va tutto benissimo, a parte quel fulmine che mi ha quasi preso.A casa tutto bene, c'è solo un piccolo virus influenzale che ci ripassiamo in famiglia(sospetta spagnola,crede il dottore).Io stò una favola, ho giusto qualche pezzo di meteorite in testa. E' tutto ok,seriamente, lo dice anche il vigile del fuoco che mi è venuto a salvare stamattina. E anche il gatto nero che volevo portarmi a casa la pensa così. Perciò basta dire che questo è un giorno sfigato!
Sfatiamo questa leggenda nera!E' solo un giorno,una data che può succedere?
Solo perchè in latino 17 si scrive XVII che anagrammato fa vixi...e quindi vissi e ora sò trapassato...non vuol dire niente!E non fate gli scongiuri!A che servono?Un pò di razionalità! E poi spezzo una lancia anche per venerdì 13 che non porta sfortuna!Sicuramente anche Giacobbo di Voyager la pensa come me...se Filippo il Bello non aveva altre date disponibili nell'agenda del 1307 per ordinare lo sterminio dei cavalieri Templari mica vuol dire che stò povero giorno debba portare sfiga!Anche se l'avvento di Giacobbo direbbe il contrario...comunque un pò di ottimismo!Lo dice anche tg riguardo la crisi delle borse perchè non dovremmo farlo noi..anche se non mi fido tanto del giornalista...ha all'occhiello un quadrifoglio e un corno rosso attaccato alle chiavi...eheheh
Abbasso la sfortuna e viva l'ottimismo!o almeno spero...incrociamo le dita ;OP
giovedì 16 ottobre 2008
Medusa-lampadario a casa Batllò
Nell'attesa della prossima puntata del racconto di viaggio-prometto che mi sbrigo-ecco una foto del lampadario/medusa di Casa Batllò.
Ora ditemi voi se Gaudì era o no un geniaccio...;OD
domenica 12 ottobre 2008
In giro a Mont Juic
venerdì 10 ottobre 2008
Meme pensiero-la nostra foto da piccoli
giovedì 9 ottobre 2008
Sempre la solita Italia...
Per l'ennesima volta le cose buone vengono buttate giù dalla torre per presunti problemi di budget. Si può fare qualcosa con sponsor e altre cose e soprattutto ormai l'organizzazione del festival è partita.Non è possibile che finiscano sempre a tagliare in modo indiscriminato senza proporre. Che tristezza!!!
Facciamo qualcosa per il festival di fotografia.
Ecco la petizione online.
Firmate e diffondete la notizia.
http://firmiamo.it/noncancellateilfestivaldellafotografiadiroma
domenica 5 ottobre 2008
Le terrificanti scale della Sagrada Familia (arghh!!) e la scarpinata fino a Parc Guell
Già dall’esterno è incredibile! Dopo aver fatto il biglietto con descuento d’ordine incluso, entriamo. Ed anche qui ogni parola è superflua. La Sagrada è di fronte a noi, altissima ed imponente. Ed ancora in costruzione! Infatti, l’edificazione della Sagrada è iniziata da più di 100 anni e non è stata ancora completata. L’accesso è dalla parte della facciata più recente. Dopo qualche foto, finalmente entriamo nell’immenso cantiere. E lo spettacolo continua! Dentro è tutto letteralmente in costruzione, ma si intuisce bene quello che potrà diventare. Le vetrate già montate danno variegati effetti cromatici sulla folla di turisti. Sembra di essere dentro il cantiere di una cattedrale medievale, visti sia i tempi che l’imponenza. Tutto richiama l’idea di Gaudì sulla fusione tra architettura e natura. C’è ancora tanto da fare! Speriamo che gli 8 euro di biglietto non siano serviti a niente…dovrebbe essere un contributo alla costruzione!C’è una fila interminabile di gente per l’ascensore per salire su una delle torri. Decidiamo quindi di andare a vedere l’altra facciata, quella originale di Gaudì. Uno spettacolo superiore all’altra facciata più recente!Si vede proprio la differenza! Ritorniamo all’interno della Sagrada e scopriamo che c’è un altro ascensore, con una fila molto più piccola. Bisogna pagare anche qui per salire (2,5 euro) e si scende a piedi, ma venire qui e non andare fino in cima ad una torre sarebbe un peccato! Quindi ci mettiamo in fila e dopo non molto tempo ( ed un tentativo di chiacchierata da parte di un turista inglese…) entriamo nell’ascensore. Ci ritroviamo sulla torre senza neanche capire come e con tutta Barcelona ai nostri piedi! Anche qui in alto i lavori continuano incessantemente e nascono le forme più strane! Purtroppo tocca già scendere. E qui inizia il nostro dramma. Nella prima parte della discesa le cose procedono abbastanza bene anche se la scala è a chiocciola e senza corrimano. Anche perché la scala non è ripidissima e ci sono degli affacci, sia sulla facciata sia all’interno della scala (ehm quelli sì inquietanti). Il punto è che stà benedetta scala sembra non finire più! Flavia incomincia a sentire un dolore alla caviglia, io al ginocchio destro e Simona manco lo so, visto che ormai sono ipnotizzata dai gradini. Le nostre facce che all’inizio della scala erano tranquille ormai sono trasformate: l’unico pensiero è uscire da qua!Solo che scendendo la cosa si fa ancora più inquietante, e anche pericolosa. Infatti, la scala si stringe sempre più, sempre senza corrimano e l’assenza di luce del sole peggiora solo le cose. Fino a che come un’oasi nel deserto, intravediamo la fine. Terra!!! Con un misto di disperazione, stanchezza e non so che altro abbiamo superato la terribile prova della scala della Sagrada. Simona trova la forza di fotografare me e Flavia mentre usciamo da lì. Sconvolte! Usciamo dalla Sagrada e cerchiamo di riprenderci un po’. Un giretto nel negozio di souvenir all’interno e al museo nei sotterranei sono quello che ci vogliono. Almeno siamo attaccate al terreno. E anche la Sagrada Familia è stata visitata. Speriamo di tornarci quando sarà completata. Incrociamo le dita. È ora di pranzo e di trovare un posto dove pappare qualcosa. All’uscita dalla cattedrale ci danno alcuni volantini di locali lì vicino. Decidiamo di puntare su Friss. Rimediamo dei tramezzini tonno, insalata e pomodoro piuttosto buoni. E così anche la panza è ok. Ci incamminiamo verso l’Avinguda Gaudì, dopo aver visto un paio di negozietti di ricordini.
L’Avinguda è veramente una strada carina e porta all’Ospedale di Sant Pau di Montaner, lo stesso del Palau della Musica. E qui incredibilmente ritroviamo la facciata perduta di Flavia. Ci riposiamo un po’ e riprendiamo la metro lì vicino. Scendiamo alla fermata Liceu perché vogliamo andare a vedere il Palau Guell, ma purtroppo è chiuso. Quindi andiamo in albergo a riposarci un po’, prima di andare a Parc Guell. Alla reception scopriamo che la ragazza di turno oggi è italiana e ci facciamo dare qualche suggerimento per andare al parco,anche se non sembra avere le idee chiare. Prendiamo la metro e scendiamo a Lesseps e ci sciroppiamo una bella camminata prima di imboccare la traversa che porta al parco. E lì ci aspetta una fantastica salita. Sempre meglio delle scale! Finalmente arriviamo a Parc Guell. Pienissimo di gente, ma soprattutto delle sculture e forme più incredibili. Ovviamente tutta farina del sacco di Gaudì! Dopo la foto di rito vicino alla salamandra (dopo aver fatto spostare una signora italiana che si credeva a casa sua…), entriamo nella Sala Hipòstila, con le grandi colonne che sorreggono la lunghissima panchina sovrastante. Qui sotto ci facciamo delle foto abbracciate alle colonne e un cinese chiede a Flavia di fare una foto. E qui altre risate!Infatti, il cinese ha la luce in faccia e Flavia per dirglielo gli fa “The sun on your face!”. Fantastica Flabia! Saliamo su e da lì tutta Barcelona è davanti a noi, veramente! Dalla Sagrada a Mont Juic!Ci sediamo sulla lunga panchina rivestita dalle piastrelle più diverse e colorate che ci siano. Flavia si mette a cercare le piastrelle che si vedono sul suo libro. Riprendiamo il giro! Ogni angolo è diverso e con le forme più disparate. Il parco è come un piccolo mondo incantato. Entriamo dentro la Casa Studio di Gaudì, ovviamente pagando. Ma dentro non c’è niente di che. L’unica cosa degna di nota è l’attacco di ridarella di Flavia. Oddio che risate! Per fortuna Cioppa ha documentato l’evento..ihih. Usciamo e continuiamo il giro nel parco. Quasi ci perdiamo ad un certo punto. Poi chiediamo indicazioni a una simpatica coppia di anziani che gentilmente ci consigliano su come tornare a Plaça Catalunya. Anche la visita a Parc Guell è finita. Riprendiamo la strada di prima, questa volta in discesa. Ci fermiamo nei negozietti di souvenir e poi andiamo prendere l’autobus 24. Siamo belle che distrutte!Vediamo dall’autobus la Pedrera e Casa Batllò, un ultimo saluto. E poi via verso l’Hosteria. Domani sarà un’altra dura giornata. L’ultima a Barcelona.
sabato 4 ottobre 2008
Todo Gaudì!!!
Siamo scampate alla confusione degli avventori del pub sotto l’hotel, che di domenica sera per fortuna è chiuso. Colazione da Buenas Migas!Simona con cappuccino, io con cappuccino e cornetto e Flavia con il tè e il cornetto. Fantastica Flavia con il suo modo di strizzare la bustina di tè!Io farei un vero macello conoscendomi. Oggi per fortuna il cappuccino è un’altra cosa rispetto ad ieri, visto che sono state mani diverse a farlo. Meglio per noi!Ha persino uno spruzzo di cacao sopra. Riempita la pancia, il cervello si è bello che attivato. È ora di incamminarci verso il Paseo de Gracia. Direzione Casa Batllò! Decidiamo di andare a piedi, tanto non è molto distante da Plaça Catalunya. Camminando vediamo diversi edifici modernisti, soprattutto la pavimentazione del marciapiede. Incominciamo a trovare i primi segnali della presenza di Gaudì!Infatti, troviamo una serie di panchine con lampione annesso disegnate proprio da lui. Ad un certo punto scorgiamo la sagoma inconfondibile di Casa Batllò.
Ci avviciniamo alla biglietteria e dopo aver pronunciato la parola d’ordine (ovvero Descuento por Estudiantes, eheh), finalmente entriamo al n°43 del Paseo de Gracia. Munite di audioguide incominciamo la visita. Bè descrivere Casa Batllò a parole è quasi impossibile. E’ un’esplosione continua di forme e di fantasia. Gaudì è veramente un genio assoluto! Architettura e natura sono integrate, legate in maniera simbiotica. Gaudì non era attento solo a questo aspetto, ma era anche molto pratico: le finestre “a scomparsa” del salone, le maniglie ergonomiche delle porte, i vetri con diverse tonalità di colore, l’impianto di riscaldamento. Ogni cosa ha un suo perché. Cioppa e io fotografiamo a raffica ogni cosa. Io sono perseguitata dal classico impallatore di foto: quello che ti trovi in ogni inquadratura possibile e non capisce che si deve togliere manco se gli spari il flash in faccia!L’uomo con la camicia a quadri più brutta del mondo mi ha snervato,ormai è ovunque!Finalmente arriviamo sul tetto e anche lì le forme più strane prendono quasi vita!Mettiamo le firme per la serie io c’ero, e Flavia firma anche per Lucia (anche se virtualmente!).Scendiamo al piano terra con l’ascensore, anche questo fantastico, riconsegnamo le audioguide e purtroppo la visita a casa Batllò è già finita. Meglio puntare sulla seconda tappa della giornata, Casa Milà detta "La Pedrera". Ci mettiamo in fila e anche lì, grazie alla famosa frase, entriamo. Prendiamo l’ascensore (anche se volevamo andare a piedi, che matte) e arriviamo all’ultimo piano, dov’è c’era la soffitta ora adibita a museo. Filmati, ma soprattutto modelli delle opere di Gaudì sono ovunque. Finalmente saliamo sul tetto e qui ogni parola è inutile. Camini dalle forme più incredibili (addirittura decorati con le bottiglie di champagne!), dominano un continuo saliscendi, piuttosto pericoloso visti i miei precedenti “cascanti”. Non c’è niente da dire il tetto della Pedrera è come un piccolo mondo a parte che dà sulla città. Ci affacciamo e si vedono le curve sinuose della facciata. Fantastico!Purtroppo tocca scendere prima o poi. Quindi passiamo per una stretta scala a chiocciola e entriamo nell’unico appartamento visitabile. Ad un certo punto Simona e io ci sediamo. Sedute su una panchina stile Gaudì, niente male!Iniziamo il giro nell’appartamento. Gli arredi non sono proprio originali Gaudì, secondo me, ma la divisione della casa è sicuramente sua. Dalla finestra del salone si vede Casa Batllò!Finito il giro scendiamo fino al piano terra a piedi, e qui, devo dire, inizio a pensare che siamo leggermente masochiste. Comunque arriviamo nel cortile interno, anche questo spettacolare. Saliamo un po’ sulla scala interna al cortile, e lì c’è una porta tutta decorata. Cioppa si fa fare una foto mentre fa finta di aprirla!Magari avere una casuccia qui! Purtroppo ci tocca uscire anche da qui, sigh. Comunque il tour Gaudì non finisce mica qui! Prossima tappa: Sagrada Famiglia!!!