Siamo scampate alla confusione degli avventori del pub sotto l’hotel, che di domenica sera per fortuna è chiuso. Colazione da Buenas Migas!Simona con cappuccino, io con cappuccino e cornetto e Flavia con il tè e il cornetto. Fantastica Flavia con il suo modo di strizzare la bustina di tè!Io farei un vero macello conoscendomi. Oggi per fortuna il cappuccino è un’altra cosa rispetto ad ieri, visto che sono state mani diverse a farlo. Meglio per noi!Ha persino uno spruzzo di cacao sopra. Riempita la pancia, il cervello si è bello che attivato. È ora di incamminarci verso il Paseo de Gracia. Direzione Casa Batllò! Decidiamo di andare a piedi, tanto non è molto distante da Plaça Catalunya. Camminando vediamo diversi edifici modernisti, soprattutto la pavimentazione del marciapiede. Incominciamo a trovare i primi segnali della presenza di Gaudì!Infatti, troviamo una serie di panchine con lampione annesso disegnate proprio da lui. Ad un certo punto scorgiamo la sagoma inconfondibile di Casa Batllò.
Ci avviciniamo alla biglietteria e dopo aver pronunciato la parola d’ordine (ovvero Descuento por Estudiantes, eheh), finalmente entriamo al n°43 del Paseo de Gracia. Munite di audioguide incominciamo la visita. Bè descrivere Casa Batllò a parole è quasi impossibile. E’ un’esplosione continua di forme e di fantasia. Gaudì è veramente un genio assoluto! Architettura e natura sono integrate, legate in maniera simbiotica. Gaudì non era attento solo a questo aspetto, ma era anche molto pratico: le finestre “a scomparsa” del salone, le maniglie ergonomiche delle porte, i vetri con diverse tonalità di colore, l’impianto di riscaldamento. Ogni cosa ha un suo perché. Cioppa e io fotografiamo a raffica ogni cosa. Io sono perseguitata dal classico impallatore di foto: quello che ti trovi in ogni inquadratura possibile e non capisce che si deve togliere manco se gli spari il flash in faccia!L’uomo con la camicia a quadri più brutta del mondo mi ha snervato,ormai è ovunque!Finalmente arriviamo sul tetto e anche lì le forme più strane prendono quasi vita!Mettiamo le firme per la serie io c’ero, e Flavia firma anche per Lucia (anche se virtualmente!).Scendiamo al piano terra con l’ascensore, anche questo fantastico, riconsegnamo le audioguide e purtroppo la visita a casa Batllò è già finita. Meglio puntare sulla seconda tappa della giornata, Casa Milà detta "La Pedrera". Ci mettiamo in fila e anche lì, grazie alla famosa frase, entriamo. Prendiamo l’ascensore (anche se volevamo andare a piedi, che matte) e arriviamo all’ultimo piano, dov’è c’era la soffitta ora adibita a museo. Filmati, ma soprattutto modelli delle opere di Gaudì sono ovunque. Finalmente saliamo sul tetto e qui ogni parola è inutile. Camini dalle forme più incredibili (addirittura decorati con le bottiglie di champagne!), dominano un continuo saliscendi, piuttosto pericoloso visti i miei precedenti “cascanti”. Non c’è niente da dire il tetto della Pedrera è come un piccolo mondo a parte che dà sulla città. Ci affacciamo e si vedono le curve sinuose della facciata. Fantastico!Purtroppo tocca scendere prima o poi. Quindi passiamo per una stretta scala a chiocciola e entriamo nell’unico appartamento visitabile. Ad un certo punto Simona e io ci sediamo. Sedute su una panchina stile Gaudì, niente male!Iniziamo il giro nell’appartamento. Gli arredi non sono proprio originali Gaudì, secondo me, ma la divisione della casa è sicuramente sua. Dalla finestra del salone si vede Casa Batllò!Finito il giro scendiamo fino al piano terra a piedi, e qui, devo dire, inizio a pensare che siamo leggermente masochiste. Comunque arriviamo nel cortile interno, anche questo spettacolare. Saliamo un po’ sulla scala interna al cortile, e lì c’è una porta tutta decorata. Cioppa si fa fare una foto mentre fa finta di aprirla!Magari avere una casuccia qui! Purtroppo ci tocca uscire anche da qui, sigh. Comunque il tour Gaudì non finisce mica qui! Prossima tappa: Sagrada Famiglia!!!
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