Insomma sul “riposate” si potrebbe discutere. La piena del sabato pomeriggio sulla Rambla, infatti, si è trasformata in un sabato notte con i controfiocchi, anche nelle viuzze laterali. E noi, anche se stanche, abbiamo faticato a dormire per bene, tutto di filato. Il pub, vicino all’hotel, ha dato ospitalità a mezzo mondo, con relativi urlacci notturni in varie lingue.
Fantastico l’ “Hola, guapa!!!” lanciato alle 4 di notte!Uno dei must della vacanza!
Comunque eccoci qui, in piedi, più o meno sveglie. E siamo a caccia di colazione.
Troviamo in una piazzetta poco distante, una specie di bar che si chiama “Buenas Migas”. Io avevo già azzannato un cornetto in un panificio lì vicino e Flavia si era già preparata qualcosa in albergo. Quindi Simona si sacrifica per la causa ordinando un cappuccino. Il barista non è proprio capace nella sacra arte, ma comunque meglio di niente. Penso proprio che torneremo domani, anche perché la piazzetta è carina. Dopo aver riempito lo stomaco, andiamo a vedere il MACBA, il museo di arte contemporanea di Meier. Che se non mette superfici bianche e vetrate non è contento. Ormai è il suo marchio di fabbrica. E’ proprio presto per i Barcellonesi (si dice così?) e si vede che è domenica. Non c’è molta gente in giro (e quella che c’è non ha proprio l’aria raccomandabile…), e stanno lavando il piazzale antistante il museo con getti d’acqua. Il Macba apre tardi, quindi visto che è presto decidiamo, su proposta di Flavia, che ha visto una foto sulla sua guida, di cercare un ospedale lì vicino con una facciata molto interessante. E così ci troviamo a camminare nel Barrio Raval di primo mattino. Sempre meglio che di sera, perché non è proprio un quartiere con tutte persone perbene. Comunque sotto la luce mattutina non è poi così male. Arriviamo fino all’Ospedale e incominciamo a girarci intorno per trovare la facciata. Ma niente!Uhm, c’è qualcosa che non torna…Continuiamo a cercare, ma a parte girare in tondo, della facciata non c’è proprio traccia. Ormai sui nostri volti incomincia a serpeggiare il dubbio sulla sua reale esistenza. Flavia ha come un punto interrogativo dipinto sul volto e continua a guardare la sua guida con fare sospetto. E’ così evidente il nostro smarrimento che addirittura un signore gentile ci offre aiuto perché pensa che cerchiamo la Rambla. Flavia, ad un certo punto, dice che “forse” la foto è stata messa nel punto sbagliato del libro. Maledetto libro…vabbè ci siamo fatte un giretto per il Raval. Ma soprattutto, abbiamo iniziato il rodaggio dei piedi. Allora andiamo verso la Rambla, che rispetto alla sera precedente, è deserta. Sembra un altro mondo, veramente. Sono stupita da come gli spagnoli rispettino il riposo domenicale. Oltrepassata la Rambla, ci dirigiamo verso il Barrio Gotico, cuore medievale della città. Arriviamo nella piazza della cattedrale e di fronte alla scritta in bronzo “Barcino”, facciamo le classiche foto di rito. Ma una bella delusione è in agguato. La facciata della cattedrale è in restauro!Un’altra facciata perduta! Comunque possiamo entrare e lo spettacolo è mozzafiato. Nel silenzio della chiesa, vengo avvicinata da un cinese che chiede di fargli una foto. Io la faccio, ma non viene bene. Inoltre gli faccio notare che la memory card è piena. E questo, in piena chiesa e con messa in corso, mormora un “fuck” senza scomporsi di una virgola. Non so come faccio a non ridergli in faccia. Un altro momento topico!Usciamo dalla cattedrale e facciamo il giro delle antiche mura romane. Giro che pare non finire mai. Quasi ci perdiamo tra i vicoletti del barrio e così ce li giriamo un po’ tutti. Arriviamo fino alla Plaça Saint-Jaume, dove si trova il Palau de la Generalitat, sede del Parlamento della Catalunya. Ci fermiamo a Plaça del Rei, un angolo veramente carino, e poi proseguiamo fino a trovarci all’ingresso del chiostro della cattedrale. Anche qui è molto bello!C’è un piccolo stagno con delle oche (paffutissime),che sono legate a Santa Eulalia (grazie Fla per l’info).
Allunghiamo un po’ il giro e vediamo il mercato di Santa Caterina,ovviamente chiuso,che bisogna dire rende molto di più dall’alto. Ritorniamo sul sagrato della cattedrale,aspettando impazientemente la famosa sardana, una famosa danza popolare. Aspettiamo e aspettiamo, ma niente, non balla nessuno. Una simpatica vecchietta ci dice che anche i danzatori vanno in ferie ad agosto!Senza parole!!!Decidiamo quindi di andare a vedere il Palau della Musica Catalana, non tanto distante. Opera modernista di Montaner, è patrimonio del’Unesco.Ma soprattutto, è bellissimo. Non si può entrare dentro la sala senza prenotazione,ma almeno dentro la parte dove c’è il bar si. Ogni cosa è decorata da motivi floreali. E’ stupendo! Fuori c’è la statua di un direttore d’orchestra. Io e Cioppa non resistiamo e ci facciamo una foto mentre facciamo finta di suonare uno strumento. Troppo forte!!!Poi andiamo in un negozietto di souvenir lì vicino. Ci sono persino degli strumenti musicali come il tamburello e il flauto in vendita. In mano a me sarebbero arti improprie!Dopo che Simona e Flavia hanno comprato qualcosa,praticamente fuggiamo. Una bambina fuori controllo si è messa a suonare tutto quello che aveva a tiro!Povere orecchie! Siamo già a metà giornata e puntiamo sulla seconda meta della nostra tabella di marcia: il lungomare!
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri pensieri